Massimiliano Montaldi - Biologo Nutrizionista

Approfondimenti

Massimiliano Montaldi - Biologo Nutrizionista

Dolci e corretta alimentazione

Dolci e corretta alimentazione, come il diavolo e l’Acqua Santa! E’ davvero così? E’ possibile, nel mondo d’oggi, trovare un punto d’accordo tra questi o sono destinati ad essere assolutamente in antitesi?

Descriviamo i due protagonisti.

Dolci: probabilmente non rappresentano alimenti tipici del modello alimentare di nessun popolo, in effetti non sono assolutamente necessari per l’alimentazione. Inoltre il loro boom c’è stato solo negli ultimi decenni, parallelamente all’aumentata disponibilità di tutti i generi alimentari, mentre in passato sono sempre stati alimenti per le occasioni speciali, proprio per il prezioso valore che avevano, una volta, ingredienti come il burro, l’olio, il latte, le uova. Oggi i dolci sono ovunque, sia fisicamente (bar, supermercati, pizzerie, ristoranti, panifici, pasticcerie, distributori automatici ed anche casa nostra) sia nella dieta tipica occidentale, soprattutto quella italiana (non sono, forse, dolci anche i biscotti da prima colazione?). I supermercati hanno ormai non solo scaffali, ma interi reparti dedicati a loro: biscotti secchi, frollini, crostate, torte, merendine, ciambelle, brioches, cornetti, panettoni, gelati e chi più ne ha, più ne metta!

Ora la corretta alimentazione: una sintesi di preoccupazione, attenzione, consapevolezza e buon senso verso ciò che mangiamo quotidianamente. Non esiste un modello unico ed universale di corretta alimentazione: ogni studioso del settore, a seconda delle proprie conoscenze e della propria esperienza la definisce a modo suo, anche se alla fine emerge come comune denominatore la scelta equilibrata degli alimenti, fatta rispettando le proprie esigenze metaboliche e fisiopatologiche ed evitando gli eccessi. E’ così che pianificare la propria alimentazione seguendo una “corretta alimentazione” diventa un gioco in cui TUTTI gli alimenti sono presenti e possono essere consumati, ma ognuno nella giusta frequenza e quantità.

Arriviamo quindi al dunque: sono compatibili dolci e corretta alimentazione? Possono andare d’accordo?

Come si nota dalla premessa, ormai sarebbe impossibile pensare ad un mondo senza dolci: pur non rappresentando le nostre tradizioni, né tantomeno alimenti essenziali, fanno parte a tutti gli effetti della nostra alimentazione. Negare questo dato di fatto, ossia la loro attuale diffusione ed imponente presenza nella cultura moderna sarebbe impossibile anche da parte di noi nutrizionisti. E sarebbe un grave errore anche lasciarsi andare a filosofie proibizioniste, che in questo campo sono assolutamente controproducenti e con l’educazione alimentare hanno veramente poco a che fare. Del resto, non sono esseri umani anche i nutrizionisti stessi? Non mangiano, anche loro, qualche gelato d’estate, biscotti a colazione e panettone a Natale? La possibilità di poter trovare un pizzico di soddisfazione in un dolce fa sentire “normali” anche coloro che seguono un programma alimentare pianificato per la perdita di peso.

Allora possiamo accogliere, senza rimorsi, né sensi di colpa, i dolci nella nostra alimentazione, a patto, però, di riconoscere il loro ruolo e far rispettare la loro area di pertinenza. Possiamo tranquillamente consumare dolci in modo intelligente, regalando piacere al palato (ed alla mente), ma evitando un surplus metabolico ingestibile. Possiamo, per esempio, gustare un cornetto sostituendolo ai biscotti della colazione senza compromettere il nostro metabolismo (sono infatti simili sia per composizione che per valore energetico), oppure permetterci una fetta di torta in un’occasione speciale, come un compleanno o un matrimonio e, addirittura, possiamo concederci qualche fetta di panettone durante le festività natalizie, magari al risveglio, per una colazione certamente gradita (per di più, per chi non lo sapesse, a parità di peso il panettone contiene meno calorie e meno grassi dei frollini, i classici biscotti da colazione)! Anche il Prof. Carlo Cannella (che fu professore ordinario di Scienza dell’Alimentazione e presidente dell'Istituto Nazionale di Ricerca per gli Alimenti e la Nutrizione, INRAN) scriveva “la sostituzione al mattino della crostata con la marmellata o del croissant con una fetta di panettone o di pandoro può essere una variante utile per dare una nota di fantasia e di tradizione alla nostra colazione nei mesi invernali”(1), ma attenzione a non esagerare con la quantità e con la frequenza: sono pur sempre dolci e il loro apporto energetico “va a sommarsi con tutto il resto dei consumi alimentari”(1), in tal senso particolare attenzione si deve prestare al consumo “fuori pasto o… alla fine del pasto!”(1).

Una volta ottenuto il via libera al consumo intelligente di dolci possiamo cominciare a pensare di farli noi stessi per le nostre colazioni o per le occasioni speciali! Vi starete chiedendo: perché mai? Per un controllo ancora più accurato di ciò che mangiamo.

Per quanto un prodotto industriale (o, comunque, acquistato) possa essere di ottima qualità, solo preparandolo noi stessi ne avremo il controllo totale, dalle materie prime (che sceglieremo accuratamente) alla preparazione, fino al consumo. Inoltre sono proprio questi “laboratori didattici” (la preparazione personale di un alimento), che ci rendono consapevoli della composizione e delle caratteristiche nutrizionali dell’alimento stesso, in modo da poter ragionare su ciò che stiamo mangiando: se prepariamo noi stessi un alimento siamo attenti nella scelta degli ingredienti, siamo sicuramente più attenti nel momento del consumo e, perché no, con un pizzico di fantasia possiamo modificare la preparazione, migliorandone le qualità. E’ così che riusciamo veramente a capire quante calorie, quanti zuccheri, quanti grassi, ma anche il tipo di grassi, quanta fibra e tanto altro sono presenti in un biscotto, in un cornetto, in una fetta di torta o di panettone e, magari, preparandoli noi stessi possiamo trovare il modo di sostituire la farina 00 con quella integrale o con farine di altri cereali, il burro con l’olio extravergine di oliva, di dolcificare con la frutta, di impiegare semi, spezie e verdure a nostro piacimento. In questo modo possiamo riuscire a fare un dolce che non è soltanto buono, ma che fa anche bene alla salute!

Ecco, dunque, trovato il compromesso tra dolci e corretta alimentazione: sono articoli delicati, maneggiamoli, anzi… “mangiamoli” con cura!!!
 
Dott. Massimiliano Montaldi

(1) Dolce Natale. Panettone e pandoro. Una tradizione italiana. A cura di Giuseppe Lo Russo. Alinari editore. 2004. pp. 71-75.